Impegno unanime ad accogliere le istanze ascoltate in III Commissione

Richieste avanzate dalle associazioni rappresentative degli operatori delle strutture sanitarie e socio sanitarie della Regione Puglia

Rispondere con urgenza alla carenza del personale infermieristico e socio sanitario nelle strutture dell’intero territorio regionale.
Provvedere con tempestività a ristori ad hoc per quelle RSA che rispondendo presente alla richiesta di posti letto da destinare ai malati Covid, hanno di fatto dovuto sottrarli alla domanda dell’utenza regionale con patologie diverse ma non per questo meno gravi, con ripercussioni importanti in termini economici.
E poi ancora la possibilità di anticipare la somministrazione di vaccini nei centri diurni affinché i pazienti che rientrano quotidianamente nelle rispettive dimore possano essere tutelati insieme alle proprie famiglie.
Queste solo alcune delle richieste avanzate dalle associazioni rappresentative degli operatori delle strutture sanitarie e socio sanitarie della Regione Puglia che abbiamo ascoltato oggi nel corso dei lavori della III Commissione Assistenza Sanitaria e Servizi Sociali.
L’audizione si è conclusa con il nostro unanime impegno a raccogliere tutte le istanze e attraverso l’assessorato e il dipartimento cercare di dare una risposta nel minor tempo possibile provando a superare di fatto le cosiddette Emergenze nell’Emergenza.
Al termine delle audizioni si è proceduto con la discussione e votazione del punto all’ordine del giorno riguardante “Modifiche urgenti Regolamento regionale dei 7 agosto 2017 n. 16 sull’attività ispettiva sanitaria nella Regione Puglia e ss.mm.ii. – Proposta di adozione”.
Come maggioranza abbiamo espresso parere favorevole invitando però l’organo di governo a rivedere le stesse modifiche nella parte in cui sembrerebbero estendere il controllo anche alle strutture private non assegnatarie di risorse pubbliche e, quindi, non contemplate dalla normativa richiamata (L.R. n° 19/1990; L. n° 181/1982), fondamento giuridico della legittimità dell’atto amministrativo regolamentare in esame.
Tutto ciò al fine di evitare che strutture non accreditate possano essere oggetto di un controllo non previsto dalle norme di legge.

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