Deposito scorie radioattive, in Commissione il NO motivato di ‘Con Emiliano’

È necessario lo stop alla creazione di depositi per lo stoccaggio delle scorie nucleari in tre comuni della Puglia: Altamura, Gravina e Laterza

Un’ulteriore occasione quella di oggi per ribadire il no unanime dell’intero gruppo consiliare di ‘Con’ alla creazione di depositi per lo stoccaggio delle scorie nucleari in tre comuni della Puglia, Altamura, Gravina e Laterza.

Nella seduta congiunta della IV e V Commissione consiliare alla presenza dell’Assessore all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, attraverso il Capogruppo Gianfranco Lopane abbiamo motivato con un’analisi dettagliata e attenta i molteplici motivi che sottendono il nostro categorico rifiuto acchè il progetto della Sogin avallato dal governo nazionale, possa coinvolgere la nostra regione.

Un No unanime e non un preconcetto, ha riferito il Capogruppo Lopane, che abbraccia tutti i territori, motivato sia da questioni di merito che di metodo, quello con cui questo progetto è stato concepito e intende vedersi compiuto.

Un metodo, ha continuato Lopane, assolutamente da contestare cominciando da quando il progetto è stato desecretato, mentre alle comunità non era stato neanche presentato.

Se a ciò si unisce la volontà di avviare una fase di consultazione in piena pandemia, è chiaro che ci risulta un esperimento assolutamente complesso e complicato, considerando anche una tempistica, quella che viene data agli enti per esprimere le controindicazioni (60 giorni) che non gioca a nostro favore.

Entrando nel merito delle questioni, ha argomentato il capogruppo di Con, sarebbe opportuno prima di insediare la cabina di regia e i tavoli di concertazione, recepire ogni indicazione espressa nella videoconferenza di ieri dei sindaci dei comuni coinvolti, che hanno riguardato aspetti socio-economici particolarmente rilevanti.

Nell’intervento il nostro capogruppo ha evidenziato alcune delle macroscopiche criticità emerse analizzando il lavoro di Sogin e che di fatto rilevano la non idoneità dei siti scelti.
Lacune che chiediamo vengano inserite interamente nel dossier che la Regione Puglia e gli altri enti presenteranno all’attenzione del Governo.

Una menzione specifica va fatta all’aspetto geologico dei territori e all’analisi che la Sogin ha fatto, basandosi su carte geologiche assolutamente datate, di 40/50 anni.

Lopane ha anche ricordato come a cavallo tra le province di Puglia e Basilicata siano in costruzione parchi eolici.
Di qui la richiesta di considerare le analisi di studio che le ditte proponenti stanno facendo, ne verrebbe fuori che quei territori e quei siti hanno una falda superficiale di 4 metri, e potremmo rappresentare le difficoltà riscontrare nell’ultimare i lavori.

Da non dimenticare infine l’importanza dei comuni individuati dalla Sogin dal punto di vista archeologico.
Ci sono e stanno venendo fuori in questi giorni ritrovamenti risalenti al neolitico.

Tutti elementi importanti che non si capisce perchè, sebbene menzionati tra criteri di esclusioni delle aree, nel nostro caso non siano stati neanche presi in considerazione.

Anche dal punto di vista idraulico ci sono grosse cose che non tornano.
Uno dei criteri di esclusione è proprio quello della presenza di un reticolo idraulico e le carte presenti su questi siti ci raccontano di uno presente, anche se secondario.

I conti non tornano infine sia dal punto di vista infrastrutturale del territorio, sia per la componente paesaggistica.
Siamo nella cerniera tra tre parchi, Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Parco delle Chiese Rupestri di Matera e quello Regionale Terre delle Gravine, siti certamente da tutelare e non da deturpare.

Tornando all’aspetto socio economico, non possiamo non considerare i percorsi a piedi che in questi anni la Regione Puglia insieme al Governo ha voluto promuovere e alle imprese come quelle di Paolo Rumiz, che ha percorso la via Appia a circa 1 km dai siti che sono stati individuati; di qui il nostro dubbio, che tipo di turismo stiamo proponendo alla Puglia e al nostro bel paese?

Quindi come gruppo ‘Con’ abbiamo esortato l’assessore Maraschio ad un coinvolgimento attivo dei consiglieri regionali e soprattutto ad un aggiornamento costante di quelli che saranno i lavori dei tavoli tecnici a cui, vista la conoscenza dei territori, potremmo contribuire fornendo un valido e circostanziato contributo all’interno di quella Cabina di Regia regionale che, insieme ad ANCI, all’Università e alle organizzazioni di categoria, darà supporto tecnico, scientifico e giuridico ai Comuni interessati dal progetto. Affinché, insieme al personale tecnico della Regione, nei 60 giorni decorrenti dal 5 gennaio 2021, siano predisposte le osservazioni necessarie da presentare alla Sogin”.

Lopane e con lui l’intero gruppo consiliare di Con, ha concluso l’intervento ribadendo il no unanime, un no motivato rispetto a quella che è la nostra storia e il futuro della Puglia e dei territori.

Dichiarazione video e immagini Capogruppo Gianfranco Lopane: https://we.tl/t-ZC1EmFQztT

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