Commemorazione del trentennale della migrazione albanese

Nel marzo del 1991 decine di navi provenienti dall’altra sponda dell’Adriatico raggiunsero le coste brindisine

Era marzo del 1991 quando decine di navi, con a bordo 27mila albanesi, provenienti dall’altra sponda dell’Adriatico, raggiunsero le coste brindisine dando il via a quello che sarebbe stato ricordato come l’inizio dell’immigrazione albanese in Italia.
Un popolo che scappava dalla sua terra e che trovò nella dirimpettaia Puglia un rifugio sicuro, un porto di speranza ed un approdo da cui ricominciare una nuova vita.
Foto che fecero il giro del mondo per un evento destinato a rimanere tra le pagine più epocali della storia della fine del secondo millennio.
E oggi, a distanza di 30 anni, il Consiglio Regionale pugliese ne celebra la ricorrenza con una seduta straordinaria della massima assise ospitando il Primo Ministro dell’Albania Edi Rama e il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, accolti dai Presidenti Michele Emiliano e Loredana Capone.
Un momento celebrativo che vuole essere una festa tra due popoli che hanno dimostrato al mondo intero cosa significa accoglienza ed integrazione.
Un legame diventato nel corso degli anni sempre più forte, sancito anche da importanti accordi commerciali.
Due popoli ormai cugini di sangue, che intendono ricordare quanto, specie in momenti delicati come questo, ci si possa ritrovare più uniti che mai condividendo un nemico comune che oggi si chiama Covid.

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