Carenza personale infermieristico; un’emergenza nell’emergenza

La difficoltà di reperire personale infermieristico per le Rsa e strutture socio sanitarie in genere rappresenta un’ulteriore fonte di preoccupazione che rischia di gravare pesantemente su un sistema sanitario già inevitabilmente provato

Un’emergenza nell’emergenza.
Quella della difficoltà di reperire personale infermieristico per le Rsa e strutture socio sanitarie in genere rappresenta oggi un’ulteriore fonte di preoccupazione che rischia di gravare pesantemente su un sistema sanitario già inevitabilmente provato.

Questa mattina in III Commissione abbiamo affrontato una tematica delicata quanto mai attuale, ricevendo risposte che fanno ben sperare dal Direttore del Dipartimento Salute dott. Vito Montanaro.
Interesse condiviso, quello di lavorare di concerto con l’assessorato al Lavoro e tenendo conto del parere dell’Ordine degli Infermieri valutando la possibilità di formare nuove figure professionali come quelle dell’Operatore Socio Sanitario Specializzato, un tecnico esperto di assistenza di base dotato di formazione e funzioni complementari, in cui gli infermieri troverebbero il supporto di una figura assistenziale maggiormente preparata.

In questo modo da un lato si risolverebbe il problema della carenza del personale infermieristico, dall’altro si cercherebbe di dare risposta anche ai tanti OSS i cui contratti a tempo determinato sono scaduti o prossimi alla scadenza e a cui non è stato possibile rinnovarli dovendo dare priorità ai vincitori e idonei del concorso degli Ospedali Riuniti di Foggia.

Punti cruciali questi che saranno al centro di un tavolo di lavoro convocato per mercoledì e al termine del quale Montanaro presenterà alla Commissione una relazione di sintesi sulle decisioni assunte.
Un altro tema particolarmente sentito e che risulterebbe essere un concreto aiuto per le Rsa dell’intero territorio pugliese, come ho avuto modo di evidenziare nel mio intervento, è quello di vedere aderire anche la Regione Puglia quanto prima al contratto siglato in sede ministeriale e in Conferenza delle Regioni con la partecipazione agli oneri del rinnovo dei CCNL nella misura del 50%, attraverso un mix di provvedimenti su tariffe e tetti alle prestazioni ferme a 15 anni fa.

Questo rappresenterebbe per quelle strutture che sono state messe in ginocchio dal dramma del Covid 19 non certamente la panacea di tutti i mali, ma sicuramente una importante boccata d’ossigeno.

Da parte del governo regionale dunque oggi la conferma della totale disponibilità ad occuparsi sia del settore privato che del pubblico.
La giusta risposta per contraccambiare agli enormi sacrifici che le strutture socio sanitarie pugliesi affrontano quotidianamente facendo fronte comune all’emergenza Coronavirus.

Infine come III Commissione abbiamo approvato la PdL sugli “Interventi a favore di soggetti fragili per l’accesso all’Istituto di Amministrazione di Sostegno” dopo aver ascoltato in audizione i presidenti dei CSV di Bari e Taranto.

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